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Akita e i bambini
Hachiko, il cane di Shibuya
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L'Akita imperiale

Si narra che l'Imperatore Yuryaku (457-479 d.C.) vide, passando per un villaggio, una casa molto simile al suo palazzo, furibondo diede ordine che venisse immediatamente incendiata e distrutta, niente doveva rimanere. Il proprietario disperato non sapendo come far cambiare idea all'Imperatore, pensò di regalargli uno dei suoi cuccioli di cane, prese il più bello e lo donò al suo signore. L'Imperatore rimase così colpito dalla bellezza di quel cucciolo che s'impietosì e concesse la grazia fermando l'ordine impartito, la casa fu salva. Quel cucciolo (un antenato di akita) divenne membro della corte. Quando ci si rivolgeva ad un Akita Imperiale era d’obbligo usare termini speciali creati appositamente per questa razza; il sorvegliante stesso del cane doveva usare un abito particolare, ed il cane doveva portare un guinzaglio che ne indicasse lo stato sociale (del cane oltre che del proprietario). Uno dei miti più antichi relativi alla razza è una leggenda popolare degli Ainu (:figli dei cani); il rispetto verso questa razza deriva da una leggenda secondo la quale il popolo Ainu sarebbe nato dall'unione tra una donna e un cane.

 



Ultimo aggiornamento Mercoledì 12 Agosto 2009 17:07